Umberto Padroni reviews “Busoni: Fantasia contrappuntistica, Seven Elegies” on SUONO MAGAZINE

Busoni
Fantasia contrappuntistica
Seven Elegies, Sandro Ivo Bartoli, pf.
Classica – GenericaBrilliant
catalogo: 94223
durata: 72’52
Anno di uscita: 2011
Recensito su Suono n° 464 del 5-2012
Uomo di frontiera nel senso più ampio e profondo, Ferruccio Busoni (Empoli, 1866 – Berlino, 1924) partecipò, con una personalità forte e ricca di doti vincenti – di pianista, compositore e didatta – al travaglio della musica occidentale che inclinava alla sua ultima stagione. Nato in una famiglia musicale, pianista di dieci anni colse un significativo successo a Vienna, consacrato da Eduard Hanslick; a sedici anni Bologna lo nominò Accademico pianista, con diploma in composizione; non ancora ventenne a Vienna conobbe bene Brahms e avvicinò Čajkovskij, Grieg, Delius, Mahler; nel 1889 ebbe la cattedra di pianoforte a Helsinki e dal 1891 al 1894, quando finì per stabilirsi a Berlino, insegnò al New England Conservatory di Boston. Il giovane acclamato musicista non fu distratto dall’ascesa folgorante: le riflessioni te
oriche e culturali lo portarono a partecipare attivamente al “rinnovamento” della vita musicale in Italia ed in Europa: alla terra del padre egli guardò sempre con uno “sguardo lieto”, preso dal fascino di un’aura luminosa che rischiarava l’impegno compositivo: derivante forse dal lontano insegnamento operato dalla madre, Anna Weiss, ottima pianista di origini centro europee. Dalla collocazione a cavallo di due tradizioni e due culture derivarono a Busoni una solidità intellettuale straordinariamente feconda e nel contempo l’aspra sofferenza per le tensioni e le contrapposizioni della prima guerra mondiale: tragedia che lo indusse a un amaro isolamento.Se ha acquisito nel tempo altissima statura, la figura di Busoni appare oggi, sull’orizzonte del povero profilo culturale italiano, nelle sembianze di un Convitato di pietra: teorico imbronciato, stilista profetico ma inascoltato, che ha lasciato opere disattese o temute, guardate in tralice.Anche per questo preziosissima è la ricca esecuzione, a fronte alta, della capitale Fantasia contrappuntistica (1910), e delle rareSette Elegie (1908) dovuta a Sandro Ivo Bartoli, musicista globalmente destinatario di ogni lode.Umberto Padroni